UNA DOMANDA AL SIG.AVENIA DI RADIO BLAST,MA IL CILE NON ERA LA NAZIONE TRANQUILLA DOVE RIFUGIARSI?

Il falsario Giuseppe Avenia continua ad incoraggiare a rifugiarsi in Cile terra promessa dove tutto fila liscio si’ lui il falso Avenia non aveva previsto,non ha avuto la rivelazione di cio’ che sta’ accadendo in questa nazione,Dio forse non gli ha parlato Lui che afferma di avere contatto con Dio,e mi chiedo quale Dio conosce? Riaffermo la sua falsita’ ecco lo’ definito falso come altri,la Bibbia parla chiaramente che negli ultimi si manifesteranno falsi cristi  e falsi profeti.RIPORTO NOTIZIE FRESCHE DI CIO’ CHE STA’ ACCADENDO IL CILE IN QUESTI GIORNI E RIPETO E RIPETERO’ NON SEGUITE IL SIG.GIUSEPPE AVENIA E NON ASCOLTATE RADIO BLAST.

Cile: proteste contro il carovita, 3 morti. Coprifuoco a Santiago, come ai tempi di Pinochet

Escalation di tensione e violenza dopo l’aumento del biglietto della metro. Da settimane si susseguivano proteste contro il rincaro dei prezzi.

Scatta il coprifuoco a Santigo e in Cile tornano gli spettri del passato. Era dai tempi di Pinochet che non scattava la drammatica misura per mettere a tacere le proteste di piazza, esplose negli ultimi tre giorni dopo l’aumento del prezzo dei biglietti della metropolitana: il provvedimento ha aperto il vaso si Pandora di un malcontento popolare in Cile che covava sotto la cenere in seguito al progressivo aumento del costo della vita, e che ha trovato il suo sfogo in manifestazioni massicce, scaturite soprattutto dalla mobilitazione degli studenti a Santiago. Nelle ultime ore violenti gli scontri fra manifestati e forza dell’ordine: tre persone hanno perso la vita nell’incendio scoppiato in un supermercato saccheggiato nel comune di San Bernardo. E in serata è stato imposto nella capitale e in altre zone limitrofe il coprifuoco dalle 22 alle 7 del mattino, nell’ambito dello stato di emergenza proclamato dal governo. L’esercito aiuterà la polizia a pattugliare le strade per 15 giorni, durante i quali le autorità potranno limitare la libertà di movimento e di riunione. Il presidente del Cile Sebastian Pinera ha intanto annunciato la sospensione dell’aumento del prezzo dei biglietti della metropolitana, ultimo di una serie di rincari che aveva fatto esplodere il malcontento popolare in proteste di piazza e violenze. «Ho ascoltato con umiltà la voce della gente – ha detto Pinera – e non avrò paura di continuare a farlo, perché così si costruiscono le democrazie. Ho deciso di sospendere l’aumento del metro, ciò che richiederà la rapida approvazione di una legge, finché concorderemo un sistema per proteggere meglio i nostri compatrioti».

Cile: proteste contro il carovita, 3 morti. Coprifuoco a Santiago, come ai tempi di Pinochet

Incendio nella sede Enel

Nella notte tra venerdì e sabato il centro della città era rimasto a lungo avvolto nel fumo dei lacrimogeni, usati dalle forze dell’ordine per disperdere la folla di manifestanti. In serata le proteste si erano estese in tutta Santiago con gli studenti che allestivano barricate agli ingressi delle stazioni della metropolitana. Immagini televisive hanno mostrato dimostranti attaccare veicoli della polizia, lanciare pietre e bruciare almeno un autobus, oltre a scene di distruzione e vetri frantumati all’interno di varie stazioni della metropolitana. Coinvolto anche l’edificio che ospita la sede dell’Enel a Santiago, dove è divampato un incendio poi domato. I danni «sono circoscritti alla scala antincendio e agli interni di alcuni piani» e «al momento sono da escludere possibili crolli», ha affermato il gruppo in una nota. L’incendio, ha proseguito Enel, è stato «un atto doloso avvenuto nell’ambito delle proteste, in corso nella città e compiuto da persone non ancora identificate». L’azienda ha quindi informato che «non ci sono feriti tra i propri dipendenti e che i pochi colleghi presenti nell’edificio al momento del rogo, appiccato in tarda serata, sono stati tutti immediatamente evacuati senza disordini» e ha annunciato che «dei sopralluoghi tecnici per accertare l’entità dei danni».

Le mosse del governo

La protesta degli studenti è iniziata lunedì scorso quando centinaia di giovani hanno assalito diverse stazioni di Santiago per protestare contro l’aumento del prezzo dei biglietti. I disordini hanno indotto all’interruzione del servizio di trasporto pubblico in quanto «impossibile contare sulle condizioni minime di sicurezza per passeggeri e dipendenti» ha comunicato l’azienda responsabile, disponendo poi la chiusura dell’intera rete oggi e domani e riservandosi di valutare l’opportunità di riaprire il servizio lunedì 21. Lo stato di emergenza riguarda intanto Santiago e, come previsto dalla costituzione, può estendersi fino a 15 giorni e conferisce al governo poteri aggiuntivi per imporre limiti alla libertà di movimento e di assembramento. I militari tornano così a presidiare le strade di Santiago per la prima volta dal devastante terremoto che colpì Paese nel 2010.